Il peso della farfalla 2024

E' la decima edizione, il tentativo di una festa (o di un festival?), sicuramente una proposta per stare insieme, ancora. In più occasioni, luoghi, contesti. E' un tempo in cui ci ritroviamo estranei al mondo. Gli spettacoli proposti raccontano di solitudini e marginalità, di guerre e soprusi. E ancora torna il rapporto con il potere, l'impossibile tentativo di combatterlo e l'inesauribile capacità di irriderlo. La consapevolezza di essere dentro un grande non-luogo e di cercare invece una casa, dove sia ancora possibile percepire l'intersezione tra dimensione spirituale e mondo. Ecco, questa decima edizione racconta un’estraneità che però è sbigottimento consapevole, distanza e empatia, lingua spezzata e profusione di parole, sarcasmo e emotività. In questo tempo dilaniato dall’orrore dell’odio, il teatro parla del sentirsi stranieri per sentirsi partecipi.

1° capitolo, giugno 2024:

tre appuntamenti tra teatro e letteratura a Prinz Zaum

12 giugno ore 20 G & G liberamente ispirato a John e Joe di Agota Kristof. Con Francesco Fiore, Simone Guagnelli e Bianca Realmonte.

Due amici, un bar, la condivisione della loro solitudine, una giornata in cui potrebbe anche piovere. Dialoghi spezzati. Pensieri che si rincorrono. Parole acide. Sorrisi di quelli che ti fanno mettere le mani tra i capelli. Con la tenerezza di chi si vuole bene e non se ne accorge più, di chi si scambia la vita scambiando battute, G e G ci portano nel loro mondo dove la tristezza diventa comica, il caso diventa destino ma il destino, una volta tanto, non cambia l’ordine delle cose.

19 giugno ore 20 VAI A RUBARE A SAN NICOLA riduzione per piccoli spazi di Anna Piscopo e Lamberto Carozzi, con Anna Piscopo.

Annetta, zitella per scelta perché non riesce a innamorarsi di nessun uomo che la famiglia le propone, si imbarca per Mira inseguendo l’unico amore della sua vita: un marinaio passionale e puzzolente. Parlando un dialetto sporco, tra rischi di naufragi e agguati, sarà proprio lei a rubare le ossa del Santo. Ma la storia non è scritta dalle donne, tanto meno se innamorate. E ancora una volta la Storia la deruberà delle ossa e dell’amore. Ma lei sa qual è la verità e ce la racconta in un delirio surreale, comico e arrabbiato, che ha il sapore del riscatto.

26 giugno ore 20 SOLA CON UN CANE di e con Rita Felicetti e Mou. 

Spettacolo semi-comico sulla convivenza di una donna di mezza età e il suo cane, i suoi pupazzini, le voci di fuori e dentro e una serie di strambe emozioni che nascono dalla paura di crescere. Una strana solitudine piena di domande che non trovano risposte. Una stand up comedy di una clownessa e del suo cane che alterna monologhi a dialoghi con il pubblico, soliloqui esistenziali e canzoncine punk senza senso. Una donna che affronta tutte le crisi apertamente con ironia e poesia per esorcizzare il tempo che passa inesorabile anche per le eterne bambine.

2° capitolo, settembre - novembre 2024:

3 settembre ore 21 Atelier Malta di Geris: DIE PANNE da Friedrich Dürrenmatt di e con Valentina Bischi. Uno spettacolo, un aperitivo, le creazioni di Maria Pierno, per 12 persone.

Una sera d'autunno, in un piccolo paese di campagna l'auto del signor Alfredo Traps, viaggiatore di commercio, va in panne. Il signor Traps non se ne rammarica, anzi, pregusta già il lato piccante della situazione. Si ritrova nella villa di un ex-uomo di legge; il padrone di casa e i suoi amici gli aprono le porte per la cena, il vino e il loro passatempo: mettere in scena un processo. Non importa se Traps non ha commesso alcun delitto "un reato si finisce sempre per trovarlo...che lo si voglia o no c'è sempre qualcosa da confessare". Tra squisite portate e vini d'annata, il gioco si fa sempre più inquietante, fino a condurre Traps come l'autore di un delitto che merita "ammirazione, stupore, rispetto...degno d'essere annoverato fra i più straordinari del secolo". Ora, per la prima volta, quella giustizia che aveva sempre ritenuto "astratta cavillosità vessatoria" illumina il suo limitato orizzonte "come un immane, inconcepibile sole". Trailer https://www.youtube.com/watch?v=psSYkkQALzw

6 e 7 settembre ore 21: Auditorium Vallisa in collaborazione con Festival Internazionale Castel dei Mondi: ALCUNE COSE DA METTERE IN ORDINE concetto e regia Rubidori Manshaft, drammaturgia Rubidori Manshaft/Angela DeMatté, con Roberta Bosetti e Giacomo Toccacieli, short film e montaggi video Fabio Bilardo, video interno (La Residenza – Malnate) Fabio Cinicola, disegno luci Elena Vastano, progetto sonoro Federica Furlani, produzione FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, Officina Orsi (Lugano)

Dopo un lungo periodo di lavoro in case di cura per anziani – nell'ambito del progetto Restez FIT! –, Rubidori Manshaft riannoda in questo lungo viaggio “sul campo” i suoi ricordi, legandosi alla sua ricerca artistica sul passaggio della memoria attraverso le narrazioni, sulla mancanza e sulla solitudine. Riparte da lì per interrogarsi sul corpo, sul suo significato politico. Sulla cura. Sul tempo. Sulla paura. Sul fare. Sulla perdita di sé.
Alcune cose da mettere in ordine è la storia di una donna appena al di là della soglia dei sessant'anni, che inizia a porsi le domande sul percorso della vita. Ci riconosciamo nelle sue parole, nei suoi pensieri che sono forse anche i nostri, veniamo spiazzati dalla sua sorprendente capacità di rimescolarli, usarli, appropriarsene, dimenticarsene, inventarseli in sostituzione di quello che nella mente è fallo. Pensieri che, al pari degli accadimenti reali, diventano coprotagonisti di questa storia sul vivere, su sogni e disillusioni, su ricordi e rimpianti. In questo sublime ribaltamento del reale verremo portati con forza in un nuovo tempo che forse ci apparterrà. Un viaggio interiore e reale verso qualcosa, un montaggio di eventi – struggente, ironico, reale – nel gioco che la vita compie, nel tentativo di ridisegnare una dimensione umana forse, oggi, smarrita.

26 e 27 settembre ore 21: Auditorium Vallisa: VIA DEL POPOLO di e con Saverio Laruina, disegno luci Dario De Luca, produzione Scena Verticale. Premio Ubu 2023 miglior testo italiano.

Via del Popolo, un tratto di strada di una cittadina del Sud che un tempo brulicava di attività: due bar, tre negozi di generi alimentari, un fabbro, un falegname, un ristorante, un cinema… Due uomini percorrono via del Popolo, un uomo del presente e un uomo del passato. Il primo impiega 2 minuti per percorrere 200 metri, il secondo 30 minuti. È la piccola città italiana a essere cambiata, è la società globalizzata. Ai negozi sono subentrati i centri commerciali e la fine della vendita al dettaglio ha portato via posti di lavoro, distruggendo un modello sociale ancora basato sulle relazioni personali. Via del popolo è il racconto di un'appartenenza a un luogo, a una famiglia, a un'identità ma anche una riflessione sul tempo che corre ma che non dobbiamo rincorrere, bensì trascorrere. Trailer https://vimeo.com/957831659/300b3c4ad8

15 e 16 ottobre ore 21: Chiesa Santa Teresa dei Maschi: CIRCO KAFKA da Il processo di Franz Kafka con Roberto Abbiati e la partecipazione di Johannes Schlosser regia Claudio Morganti musiche di Claudio Morganti e Johannes Schlosser produzione Teatro Metastasio di Prato, TPE - Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Armunia residenze artistiche.

Lo spazio scenico è un surrogato di circo.
È il dramma di K, o forse la commedia di K, che si sveglia e trova poliziotti vestiti di tutto punto nella sua camera.
Alle persone che ogni giorno si alzano per andare a lavorare, cose del genere possono anche succedere e possono succedere anche ai ladri di polli ma ai delinquenti blasonati no, lì è più difficile perché loro comandano. Dunque, una mattina K si sveglia e trova due poliziotti vicino al suo letto. Kafka immaginò questa situazione negli anni venti e oggi potremmo anche riderne pensandoci, ma se ci pensiamo un po’ meglio oggi è come allora e oggi non c’è proprio niente da ridere. Puoi bussare alla porta del tuo giudice insistentemente, bussare all’aula di giustizia nascosta in una soffitta, ti può capitare che la giustizia ti riceva ma non ti informi di nulla. Nulla, e tu aspetti in silenzio. E tutto diventa un circo di marionette, di trapezisti e animali impagliati. E nel circo accoltellano K, che per l’occasione si è messo i guanti bianchi. Nel circo degli animali impagliati la giustizia si diverte. Trailer https://www.youtube.com/watch?v=HwtFBPI_1Gs

13 novembre ore 21: Prinz Zaum: ME NE VADO testo e regia di Anna Piscopo, con Marial Bajma Riva e Anna Piscopo, produzione BAM Teatro. Vincitore Residenza Humus 2024-Artisti nei territori

Me ne vado è un dramma sul tema dell’attesa, in questo caso un’alluvione. L’alluvione è metafora di punizione divina o di salvezza, ma il suo “non arrivare” nega lo sviluppo di ogni senso possibile. Le protagoniste, Carina e Dolores sono immobili in uno spazio ai confini della realtà. Esistono insieme, come un’unità inscindibile, nonostante abbiano un loro personale vissuto che di tanto in tanto viene fuori con evidente differenza.
La loro funzione sembra esaurirsi nella dimensione della coppia presente: né i ricordi, né la presa di coscienza del perché si trovano lì (si saprà nella rievocazione, di un massacro che hanno commesso) le modifica, determinando un cambio nell’azione. Condensato in un atto unico, il testo cerca di rispettare, scena dopo scena, un principio di simmetria per cui le situazioni si riflettono, come un gioco di specchi, annunciando epifanie e piccole variazioni da cui emerge l’impossibilità della salvezza. Al termine del racconto, quando finalmente l’alluvione sembra che stia per arrivare davvero, i due personaggi si dividono nella parola (una dice di andare, l’altra di restare), ma di fatto i loro corpi restano immobili e insieme, uniti, a ribadire l’elemento della crudeltà, disarmonia tra corpo e parola, tra senso e non senso. Trailer https://www.youtube.com/watch?v=dEwD2r7B4kU

22 novembre ore 21: Prinz Zaum: LE CADAVERE SQUISITE: concerto teatrale di e con Rita Felicetti, Sara Brugnolo, Bianca Ferricelli.

Il collettivo Le Cadavere Squisite nasce nel 2016 a Bologna, in un laboratorio di Scrittura Teatrale tenuto da Rita Felicetti . È formato da tre attrici, autrici, musiciste, clown e cabarettiste che provengono da tre diverse regioni d’Italia. Le Cadavere Squisite cantano e suonano chitarra, batteria, piano, basso e gli piace farlo in scena. Il loro processo creativo parte da un lavoro di scrittura: il vecchio gioco surrealista del Cadavere Eccellente, altrimenti detto Squisito, che consiste nel creare un unico testo a più mani in cui ogni partecipante ignora i contributi degli altri. Nel lavoro in sala poi smembrano e ricompongono, con l’improvvisazione e la musica, i testi e le canzoni che hanno scritto. Nasce così la drammaturgia del loro primo spettacolo: “Il Manifesto dello Sbattismo” con cui hanno debuttato a luglio 2017 al Cassero LGBT Centre di Bologna. Si sono esibite nelle piazze, nei locali e nei teatri di tutta Italia, in più di 100 date. Hanno pubblicato nel 2019 un Album “LSD – Le Sbattone Dixerunt” per Megadischi. Con il singolo DIMMI DAMMI, nel 2021 sono arrivate alle Finali di SanRemoRock. DIMMI DAMMI è singolo selezionato anche al Tour Music Fest 2021. https://www.youtube.com/watch?v=S9ST6ghnP4g

per tutti gli spettacoli è necessaria la prenotazione